Il diritto alla disconnessione in Australia: una conquista epocale per i lavoratori

Commenti · 223 Visualizzazioni

L'articolo analizza la nuova legge australiana sul diritto alla disconnessione, che permette ai lavoratori di non rispondere a comunicazioni fuori orario senza conseguenze. Esamina i benefici per il benessere dei dipendenti e l'equilibrio tra vita privata e lavoro.

Finalmente anche in Australia si riconosce ufficialmente ciò che altrove si è già iniziato a tutelare: il diritto dei lavoratori di spegnere il telefono e chiudere la casella di posta elettronica al termine della giornata lavorativa. Dal 26 agosto, infatti, è entrata in vigore una legge che sancisce il diritto alla disconnessione, offrendo un’ancora di salvezza ai lavoratori sommersi da chiamate e messaggi fuori orario, spesso impossibilitati a rifiutarsi di rispondere per paura di ritorsioni.

Questo nuovo provvedimento rappresenta una boccata d’ossigeno per milioni di dipendenti australiani, che da oggi possono ignorare le comunicazioni dei superiori fuori dal proprio orario di lavoro, senza dover temere ritorsioni o ripercussioni sulla loro carriera. Il sindacato Australian Council of Trade Unions ha accolto con favore la legge, sottolineando come questa rappresenti un passo avanti fondamentale per riequilibrare il rapporto tra vita lavorativa e privata, troppo spesso sbilanciato a favore dell’azienda.

Una normativa che cambia il paradigma

La nuova legge, va chiarito, non impedisce ai datori di lavoro di contattare i propri dipendenti fuori orario, ma riconosce a questi ultimi il diritto di non rispondere, a meno che il rifiuto non sia considerato irragionevole. In caso di conflitto, è previsto che le parti tentino una risoluzione pacifica e autonoma. Se ciò non fosse possibile, interviene la Fair Work Commission (Fwc), l’organo incaricato di risolvere le controversie. La Fwc ha la facoltà di imporre al datore di lavoro di smettere di contattare il dipendente, oppure, nel caso in cui il rifiuto del lavoratore fosse considerato ingiustificato, può ordinare a quest’ultimo di rispondere. Le sanzioni per chi non rispetta le direttive della Fwc possono essere pesanti: fino a 19mila dollari australiani (circa 12mila euro) per un dipendente e fino a 94mila dollari australiani (circa 57mila euro) per un’azienda.

Le conseguenze per il mondo del lavoro

Un’indagine condotta lo scorso anno ha rivelato che gli australiani lavorano in media 281 ore di straordinari non pagati all’anno. Una cifra impressionante che la nuova legge mira a ridurre, promuovendo un miglior equilibrio tra vita lavorativa e privata, con evidenti benefici per la salute e il benessere generale dei lavoratori.

Ma non sono solo i lavoratori a trarne vantaggio. John Hopkins, esperto di ambiente lavorativo presso la Swinburne University of Technology, ha evidenziato come anche i datori di lavoro possano beneficiare delle nuove norme. “Un’organizzazione con dipendenti ben riposati e con un equilibrio vita-lavoro migliorato avrà meno assenze per malattia e un turnover più basso,” ha affermato Hopkins in un’intervista alla Bbc. L’Australia si unisce così alla schiera di oltre 20 paesi, principalmente europei e latinoamericani, che hanno già adottato regole simili per il diritto alla disconnessione. Una nuova frontiera, quella del rispetto dei tempi di vita e lavoro, che si fa sempre più largo in un mondo del lavoro in continua evoluzione.

Commenti